Dopo la protesta del Sottosegretario Giovanardi, sembrerebbe garantita anche quest'anno la presenza dei giovani in servizio civile alla parata militare del 2 giugno, ma non mancano le voci contrarie come quelle dell'Associazione Obiettori Nonviolenti (AON) e degli stessi rappresentati nazionali.
Intervistato da "Servizio civile magazine", il presidente dell'AON, Massimo Paolicelli, ricorda il senso di quanto già dichiarato in un recente comunicato. «Se anche quest’anno - dichiara Paolicelli – ci saranno dei giovani in servizio civile li inviterei innanzitutto a non salire su un mezzo militare e poi ad aprire in mezzo a loro la bandiera della pace. Poi comunque una riflessione complessiva va fatta. Perché mentre i nostri valori della pace e delle nonviolenza fanno difficoltà ad imporsi, dall’altra c’è un impressionante impennata di cultura militare. Ormai l’unica risposta alla controversie internazionali sono i bombardamenti. Le spese militari crescono, specialmente per inutili sistemi d’arma come il cacciabombardiere F35. Corsi di mini naja, mostre statiche delle Forze armate sempre più frequenti. O siamo capaci d’invertire la marcia oppure la risposta militare non sarà più l’estrema ratio, ma la normalità». Gli fa eco Corrado Castobello, uno dei quattro Rappresentanti nazionali dei giovani in servizio civile, che dice: «Le parole del presidente dell’AON Paolicelli sono state esattamente le nostre un anno fa e le condividiamo al 100%». E poi fa un invito ai volontari che saranno invitati a partecipare: « Rifiutatevi di salire sui mezzi militari, che da fonti attendibili saranno 3, perché sviliscono il vostro ruolo nella Repubblica italiana e se proprio ve lo impediscono non state immobili ma portate con voi la bandiera della Pace e sventolatela festosi, perché lo stare immobili svilisce anche il vostro essere giovani attivi per il nostro Paese! Festeggiare attraverso mezzi e strumenti veri di Pace la nostra Repubblica italiana che ripudia le guerre».