Un appello contro la guerra e per una Festa della Repubblica di tutti, anche dei giovani in servizio civile. Lo hanno lanciato nei giorni scorsi con una lettera al Presidente della Repubblica i partecipanti al Convegno “La pace realismo di un'utopia”, svoltosi a Pietralba (BZ) il 21 e 22 aprile in ricordo di padre Ernesto Balducci e padre David Maria Turoldo a vent'anni dalla loro scomparsa.
«Noi vogliamo essere cittadini obbedienti alla Costituzione italiana – si legge nella lettera -, scritta subito dopo il flagello del secondo conflitto mondiale, e proprio per questo tesa al ripudio della guerra stessa. Lo dice l'articolo 11. E' la stessa Costituzione che ci indica come la nostra Repubblica sia fondata sulla forza del lavoro. Lo dice l'articolo 1. In mezzo, tra l'articolo 1 e l'articolo 11, ci sono 10 articoli fondamentali della nostra carta costituzionale, su altrettanti valori fondanti: la giustizia, la libertà, la salute, l'educazione, ecc. Questo significa che i lavoratori devono costruire le condizioni per la dignità della vita di tutti coloro che vivono nel nostro paese, e che la guerra (e la sua preparazione) è l'unico vero disvalore da espellere per sempre dal contesto sociale e civile». Per questo «Il 2 giugno ad avere il diritto di sfilare sono le forze del lavoro, i sindacati, le categorie delle arti e dei mestieri, gli studenti, gli educatori, gli immigrati, i bambini con le madri e i padri, le ragazze e i ragazzi del servizio civile. Queste sono le forze vive della Repubblica; i militari hanno già la loro festa, il 4 novembre, che ricorda “l'inutile strage” della prima guerra mondiale, come disse il papa Benedetto XV». «A lei, Presidente della Repubblica – conclude la lettera aperta – chiediamo di abolire la parata militare del 2 giugno, anche per rispettare la necessità di risparmio economico (l'anno scorso costò quasi 10 milioni di euro): inviti i giovani disoccupati e i pensionati come rappresentanti del popolo italiano in sofferenza. E' un vero e proprio scandalo che mentre si impongono pesanti sacrifici a tutti, il Parlamento ed il Governo abbiano confermato l'enorme spesa di oltre 10 miliardi di euro per l'acquisto dei cacciabombardieri F35».