Svizzera: cresce la richiesta di servizio civile all’estero

Sc_germaniaIn Svizzera cresce il servizio civile all'estero (ZIVI), anche se i numeri rimangono più bassi di quelli italiani. Volutamente poco pubblicizzato, questa esperienza ha però requisiti di partecipazione più elevati, richiede infatti una formazione professionale completa o almeno due anni di studio, di conoscere la lingua ufficiale del paese in cui intende prestare servizio e di avere già acquisito una solida esperienza all'estero.


«E con esperienza all'estero non intendo delle vacanze in Brasile, ma conoscere la lingua e le condizioni locali», dichiara a swissinfo.ch Samuel Werenfels, capo dello ZIVI. «Se il giovane non conosce i rischi che deve affrontare – prosegue – e non è in grado di valutare correttamente le condizioni di vita reali, non autorizziamo il suo impiego all'estero. Inoltre restiamo volutamente riservati e non facciamo alcuna pubblicità. Dopo che nel 2009 è stato abolito l'esame di coscienza, c'è stato un massiccio aumento di coloro che prestano servizio civile».
Lo scorso anno sono stati 162 i giovani svizzeri impiegati all'estero (2011: 171, 2010: 131, 2009: 97, 2008: 73), circa l'1% di tutte le prestazioni del servizio civile in Svizzera, contro i 450 italiani. Le prestazioni di servizio civile all'estero sono effettuate nel campo della cooperazione allo sviluppo o dell'aiuto umanitario. Solitamente gli impieghi si trovano nei paesi prioritari della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DEZA) del Ministero svizzero degli affari esteri.

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