Servizio civile e Comitato difesa nonviolenta: continua il confronto

Su "ToscanaOggi", il settimanale regionale di informazione delle Diocesi della Toscana, Pierluigi Consorti, già Presidente del Comitato per la Difesa Civile non armata e nonviolenta (DCNAN), racconta del «lento declino» del servizio civile nazionale e ricorda proprio il ruolo del Comitato per la difesa civile non armata e nonviolenta, oggi soppresso dalla "spending review" del Governo. Su questo aspetto in particolare Consorti aveva dibattuto nelle scorse settimane sulle pagine di "Vita.it" con Claudio Di Blasi, Presidente di Associazione Mosaico. Più di recente, alla loro si è aggiunta la voce dello storico della nonviolenza Antonino Drago.


Nel suo intervento Drago propone: «c’era e tuttora c’è una iniziativa che avrebbe un grande significato politico mondiale: dare una parte (anche piccola) dei finanziamenti e del servizio civile all’Onu; ciò attuerebbe per la prima volta l’art. 42 della Carta dell’Onu, che vuole formare un suo esercito per la pace a spese di quelli nazionali; e da noi applicherebbe l’articolo 11 della nostra Costituzione (“L’Italia ripudia la guerra…”). Inoltre senza costi, è il riconoscere i giovani in servizio civile che vogliono dichiararsi obiettori alla guerra, iscrivendoli nell’apposito albo dei vecchi obiettori. Altrimenti come si obietta oggi alla guerra?». «Allora rimettiamo in opera la funzione pubblica del servizio civile per iniziare la difesa alternativa, cominciando dal reclutamento di obiettori; e poi realizzandola al meglio assieme all’Onu. Questo tipo di servizio valorizzerebbe anche gli Enti come portatori di valori, invece che di sola solidarietà a corto raggio», conclude Drago.

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