La Fict (Federazione italiana delle comunità terapeutiche) ha reso noti nei giorni scorsi i risultati di un sondaggio, realizzato con la somministrazione di un questionario a 46 volontari che hanno svolto il servizio civile presso i suoi centri negli ultimi anni.
Dai questionari emerge che l'81% dei volontari è donna, un valore più alto rispetto al dato nazionale del 67%. La provenienza è del 43% dal nord, del 19% dal centro Italia e del 38% dal sud. Il titolo di studio è ripartito in parti uguali fra diplomati (52%) e laureati (48%). Per quanto riguarda la condizione socio professionale, i non occupati sono l'11%, gli studenti il 54% e gli occupati il 34%. La motivazione allo svolgimento del servizio civile più sentita dai volontari risulta essere l'arricchimento dal punto di vista umano, seguita dalla possibilità di essere utili agli altri e di entrare in contatto con problematiche sociali. La scelta dell'Ente mostra come alla base della valutazione dei volontari ci sia il tipo di servizio proposto (20%) e la sua utilità per la comunità (32%), mentre è secondaria la vicinanza al luogo di residenza e studio (18%). Per oltre la metà dei volontari (54%) inoltre, risulta importante la presenza di un contributo economico.«Questo dato riflette il doppio binario in cui si iscrive tale strumento: non si può prescindere da un contributo finanziario che permetta ai giovani di emanciparsi, seppur in maniera minima, e trovare un riconoscimento nello sforzo fatto ma il solo rimborso non costituisce la motivazione del servizio», si commenta nella ricerca pubblicata all'interno del volume "Inventarsi il futuro", edito da FrancoAngeli. Il bilancio positivo del servizio civile risulta infine dal dato del 78% che consiglierebbe ad altri di fare l'esperienza con assoluta convinzione, solo il 2% non lo consiglierebbe affatto. Approfondisci la notizia a questo link su Superabile.it.