Nei giorni scorsi il Vicepresidente dell'Argentina, Julio César Cleto Cobos, ha rilanciato per tutta la nazione la sua proposta di un "servicio civico voluntario" per giovani da 18 a 25 anni, che vedrebbe tra l'altro il coinvolgimento anche del personale e delle strutture delle Forze Armate e delle Università. Alcune proposte di legge in questo senso sono già in discussione alla Camera dei Deputati e al Senato argentino.
L'esperienza, già attuata da Cobos nel 2004 nella Provincia di Mendoza, proprio durante il suo mandato di governatore, è stata ripresa con successo anche dall'attuale presidente provinciale Celso Jaque. «La realtà – da dichiarato Cobos – indica che oggi in Argentina ci sono oltre 700mila minori fuori dal giro del sistema dell’istruzione, più o meno l’equivalente della popolazione di Jujuy o de San Juan. Per questo siamo convinti che l’istruzione è la chiave per ridurre i tassi di povertà, di violenza, di disoccupazione e insicurezza. Questi problemi riguardano tutta la società e dobbiamo dare soluzioni efficaci». «I giovani che hanno partecipato al Servizio Civico – ha proseguito Cobos – , rimanevano intere giornate nelle installazioni dell’Esercito, dove pranzavano e partecipavano a laboratori sui valori. La formazione sui valori è stato uno dei pilastri fondamentali del programma, facendo in modo che i giovani assumessero come propria la sfida del miglioramento personale e dell’autostima. Valori quali l’onestà, la solidarietà, il rispetto, l’impegno e la fatica nel lavoro, plasmano a buone abitudini e si ripercuotono direttamente nella persona e nella società. Perciò, questa esperienza ha fornito un quadro integrale di istruzione e contenimento, permettendo a molti di loro di proseguire nell’istruzione di medio livello, accedere ad un lavoro dignitoso e soprattutto formarsi come persona».