Il 29 maggio scorso si è celebrata la "Giornata internazionale dei Peacekeeping", promossa dalle Nazioni Unite, che ricorda l'impegno, e in alcuni casi la morte, degli opertori delle missioni di pace dell'Onu. Come ricorda il sito Unimondo.org in un suo approfondimento: «Il termine "peacekeeping", in realtà, non compare nello Statuto delle Nazioni Unite e sfugge a una semplice definizione, in quanto include metodi tradizionali di risoluzione pacifica delle controversie, quali negoziato e mediazione, ma anche azioni che implicano l’uso della forza armata, che invece vanno ricondotte a operazioni di polizia internazionale e differenziate dal peacekeeping». Una riflessione su questi temi è prevista anche per il Servizio civile nazionale, non solo per l'impegno di molti giovani all'estero come ad esempio quelli della "Rete Caschi Bianchi", ma anche con il Comitato per la difesa civile non armata e nonviolenta (DCNAN) secondo quanto disposto dall'articolo 8 (comma 2, lettera e), della n. 230/98 che affida all'Ufficio nazionale per il servizio civile il compito di "predisporre, d'intesa con il Dipartimento della Protezione civile, forme di ricerca e di sperimentazione di difesa civile non armata e nonviolenta". I suoi lavori sono però ora fermi perchè la nomina del Comitato DCNAN è scaduta lo scorso dicembre e non è stata ancora rinnovata.