Aprire il Servizio civile agli immigrati residenti in Italia offrendo loro una via privilegiata per l'ottenimento della cittadinanza italiana. A lanciare la proposta è il sindaco di Cantagallo e delegata Anci al Servizio civile, Ilaria Bugetti, in un’intervista rilasciata sabato scorso al quotidiano Avvenire. «Come Anci – ha spiegato Bugetti – abbiamo molto apprezzato le linee guida del nuovo governo che investono il volontariato e un 'servizio civile universale'; il fatto che si pensi di far partire 100mila ragazzi offrendo loro crediti e benefit formativi sia nel mondo del lavoro, sia in quello dell'istruzione e universitario, si tradurrebbe in opportunità importanti per i giovani. Non solo. Credo inoltre – ha continuato – che si possa sfruttare il Servizio civile europeo prevedendo accordi di cooperazione e scambio con i Paesi Ue che vi aderiscono». Ma il discorso si può allargare. «Se per i nostri ragazzi – ha aggiunto Bugetti – può valere il discorso dei crediti, per i giovani immigrati si potrebbe pensare a una valorizzazione della loro esperienza anche attraverso una sorta di 'via privilegiata' per arrivare alla cittadinanza; una sorta di punteggio che potrebbe sommarsi allo 'ius soli'».
«Naturalmente – ha sottolineato ancora il sindaco di Cantagallo – il Servizio civile non può trasformarsi in uno sportello per chiedere la cittadinanza. Certo, i rischi ci sarebbero ma i criteri di selezione per i nostri ragazzi varrebbero anche per gli stranieri. Insomma, se uno è delinquente è delinquente. Ma tantissimi ragazzi immigrati sono ben istruiti e spesso sfruttati. Il Servizio civile potrebbe valorizzare le loro capacità, come avviene in Germania e in Francia». L'esponente dell'Anci ha auspicato, quindi, l'apertura di un tavolo col governo e con i soggetti del Terzo settore per verificare la praticabilità della sua proposta.