Dopo la pubblicazione in G.U. lo scorso 3 marzo del D.Lgs. n. 40/2017 che regola il servizio civile universale, soddisfazione è stata espressa sia dal Sottosegretario con delega, on. Luigi Bobba, sia da molti enti, esponenti politici ed organizzazioni, in particolare la CNESC e il Forum Nazionale del Servizio civile. «Esprimo tutta la mia soddisfazione per la conclusione di questo percorso con il quale nasce il Servizio civile universale», è il commento affidato ad un comunicato stampa dell’on. Luigi Bobba. «Stiamo raccogliendo i primi frutti del lavoro avviato all’indomani dell’emanazione della legge delega di riforma del Terzo settore, dall’impresa sociale e del Servizio civile. Con questo primo decreto delegato – continua Bobba– intendiamo favorire e sostenere le occasioni di impegno volontario e civico dei giovani nel mondo associativo e nelle istituzioni locali. Un’occasione di formazione personale all’impegno civico, nonché un’opportunità di conseguire nuove competenze in vista di una successiva attività lavorativa».
Poiché i nuovi progetti potranno prevedere fino a tre mesi di servizio in un altro Paese dell’Unione Europea, ricalcando l’onda dell’iniziativa del Corpo Europeo di Solidarietà lanciata dalla Commissione europea, per i ragazzi e per le ragazze si apre così la prospettiva di un Erasmus del Servizio civile. «La Programmazione triennale del servizio civile universale modulata per Piani annuali – aggiunge il Presidente del FNSC, Enrico Maria Borrelli -, i nuovi ambiti di intervento, la riduzione dell’impegno settimanale richiesto ai giovani volontari in un’ottica di maggiore accessibilità all’esperienza di volontariato, insieme all’apertura agli stranieri regolarmente soggiornanti e alla possibilità di svolgere fino a tre mesi di servizio all’estero, fanno del Servizio Civile Universale un modello di innovazione sociale unico sullo scenario europeo nell’ambito della partecipazione giovanile». Per l'on. Giulia Narduolo (PD) la pubblicazione del Decreto è «un tassello importante che fa parte di una serie di misure rivolte ai giovani messe in campo da Governo e Parlamento e che dovranno essere rafforzate già dalla prossima legge di bilancio». Infine oggi la CNESC in un comunicato ringrazia «tutti coloro che si sono impegnati, in diverse collocazioni, a questo risultato» della pubblicazione del Decreto. «Si apre adesso la fase delle misure concrete di attuazione, che dovranno a dare seguito agli obiettivi, ambiziosi, della riforma – prosegue l'associazione di enti del servizio civile -. L’attuazione di modi più ampi di quelli armati per la difesa della Patria e per la promozione della pace, un nuovo e più avanzato equilibrio fra doveri e diritti dei giovani a partecipare pienamente alla vita del Paese, con l’accesso universale, volontario, per tutti i cittadini residenti e i cittadini della UE». «Non aiutano però a valorizzare questo percorso i continui e monotematici riferimenti al rapporto servizio civile e lavoro da parte del Sottosegretario delegato. Da anni la Cnesc chiede che vengano attuate le disposizioni del 2002, perché il servizio civile aumenta il capitale umano e sociale dei giovani e quindi dell’intero Paese, ma è un errore dare l’impressione che questo sia il cuore della riforma», conclude il comunicato.