Si è svolto oggi a Roma il Convegno della Cnesc sul “Il futuro del servizio civile. Il servizio civile del futuro”, a cui è intervenuto tra gli altri anche il Sottosegretario con delega al servizio civile, on. Giovanardi. Nel suo intervento, ha ricordato i punti salienti della riforma in corso, ribadendo la centralità “statale” del servizio civile, in quanto forma di difesa della patria. E anche per questo, ha escluso ogni coinvolgimento dei giovani stranieri: «Se la finalità del servizio civile nazionale è la difesa della patria in modo nonarmato e nonviolento – ha dichiarato Giovanardi -, allora bisogna essere cittadini italiani. Semmai bisogna fare un altro discorso, ossia se concedere o meno la cittadinanza ai
figli di immigrati». Per la riforma, i cui tempi di discussione in Parlamento sono ancora incerti, non ha escluso che, viste le altre due leggi presentate da esponenti della Lega e del PD, ci sia un confronto più ampio, pur temendo «una discussione parlamentare che vada avanti per anni». Però è il Parlamento che deve fare una scelta chiara: «O il servizio civile nazionale è una forma alternativa di difesa della patria non armata e nonviolenta, oppure si sbaracchi tutto l’impianto e lo si deleghi alle regioni per soddisfare le loro esigenze di welfare». Sui prossimi finanziamenti, Giovanardi ha poi auspicato un aumento del budget annuale, anche se nell’attuale situazione di crisi «le certezze per il futuro non le ha nessuno», ricordando comunque quanto già fatto per reperire fondi lo scorso anno. Infine, il Sottosegretario ha annunciato l’imminente rilancio del Comitato per la difesa civile non armata e nonviolenta, le cui nomine sono rimaste ferme dallo scorso dicembre.