L'agenzia Ansa riporta alcuni stralci della lettera scritta al Presidente della Repubblica dal Sottosegretario con delega al servizio civile, sen. Carlo Giovanardi, a causa dell'esclusione dei giovani volontari dalla parata militare del 2 giugno, Festa della Repubblica.
«Mi viene comunicato – osserva Giovanardi – che in quell'occasione sfileranno soltanto i reparti in armi o rappresentanze di enti che collaborano direttamente con le forze armate nelle missioni di pace all'estero. Ma come Lei ben sa, i quasi 300.000 giovani che hanno scelto il Servizio Civile e i 20.000 attualmente in servizio sono, al pari dei giovani volontari delle Forze Armate, inquadrati nel principio costituzionale della difesa della Patria, che nel nostro ordinamento può avvenire con le armi o con una azione civile non violenta». «Con questa scelta legislativa del 2001 – prosegue Giovanardi – e la sospensione della leva obbligatoria nel nostro Paese si era finalmente abbattuto lo storico steccato fra giovani che rispondevano alla chiamata di leva e i giovani obiettori di coscienza. Escludere i giovani del Servizio civile dopo tanti anni di partecipazione alla sfilata del 2 giugno, voluta a suo tempo da Carlo Azeglio Campi e da Lei confermata, significherebbe rialzare quegli steccati e, soprattutto, fare assumere alla decisione del Consiglio superiore della Difesa una coloritura esclusivamente militarista che non era certo nelle intenzioni del Consiglio quando la decisione è stata assunta». «La prego, pertanto – conclude – di voler autorevolmente intervenire per consentire ai giovani del Servizio civile nazionale che sono impegnati in importanti missioni anche all'estero di poter partecipare con una loro rappresentanza alla festa della Repubblica».