Con l'analisi della distribuzione territoriale dei giovani volontari, continua il nostro approfondimento sull'ultima "Relazione al Parlamento sull'organizzazione, sulla gestione e sullo svolgimento del servizio civile", dopo gli articoli dedicati ai fondi stanziati e alla copertura dei bandi. Nel 2010 tra i 14.144 volontari avviati in servizio, 14.053 sono stati impegnati in progetti in Italia. Secondo una tendenza consolidata in questi anni, oltre la metà di loro, ossia 7.658 (54,5%), hanno svolto servizio nelle regioni del sud (isole comprese), mentre sono 3.503 al centro (25,0%) e 2.892 al nord, ossia il 20,6%. Lo scorso anno era stato il nord ad occupare il secondo posto (vedi Tabella 1).
Al sud la prima regione è rappresentata dalla Campania che, con 2.659 volontari (il 18,9% sul totale nazionale, +0,8% sul 2009), conquista la leadership della macro-area meridionale. Segue la Sicilia con 2.555 volontari, ossia il 18,2% sul totale, con un decremento del -2,25% rispetto al 2009. Da notare come rispetto ad una diminuzione il Italia del -53,0% in termini di volontari avviati rispetto al 2009, è il nord anche quello che diminuisce di più, con una perdita del -58,9%, mentre il sud perde il -52,7% dei posti, e il centro il -47,5%. La regione con più volontari al nord è la Lombardia con 1.029 (7,3%), mentre al centro è il Lazio con 1.506 (10,7%). Perché questo avvenga non è spiegato nella Relazione al Parlamento, ma in una risposta ad una interrogazione parlamentare (n. 4/03511), data il 7 febbraio 2011 dal Sottosegretario con delega al servizio civile, sen. Giovanardi, all’on. Misiani del PD. Giovanardi spiegava come la maggior destinazione di volontari finanziati al Sud, sia legata in realtà alla presenza più numerosa di enti (singoli o in partenariato con enti nazionale) e alla conseguente più grande richiesta di progetti e di volontari.