Meno abbandoni e rinunce nel 2010 nel servizio civile

Come risulta dall'ultima Relazione al Parlamento sul servizio civile, è diminuito nel 2010 il numero degli abbandoni, che sono stati complessivamente 1.853 pari al 13,1%, mentre nel 2009 erano stati il 14,9% (vedi tabella 6).


Per la prima volta però le interruzioni del servizio (il 50,7% sul totale degli abbandoni) superano le rinunce prima dell’inizio del progetto (pari al 49,3%). L’area geografica con il minor tasso d’abbandono è il sud (isole comprese) con appena il 10,3%, segue il nord con il 14,9% e il centro con il 17,6%. La regione con il rapporto avvii/abbandoni maggiore è le Marche (22,9%), seguita dall’Abruzzo (20,6%) e da Liguria e Veneto col 18,1% ciascuna. Le motivazioni di questa scelta, quando dichiarate, hanno a che vedere nella maggior parte dei casi con l’impossibilità di conciliare studio/lavoro e servizio civile, con motivi di famiglia e con l’aver trovato un posto di lavoro. L'Unsc ricorda nella Relazione che tramite il subentro di altri giovani, che avviene non oltre il 3° mese dall’avvio del progetto, è stato comunque possibile coprire 1.201 posti abbandonati. Tra i subentranti, 181 hanno poi a loro volta deciso di abbandonare il servizio. L’“Assistenza” è il settore che registra la maggioranza degli abbandoni (53,1% sul totale), mentre in valore assoluto i giovani che abbandonano di più sono nella fascia d’età 26-28 anni e con un titolo di studio universitario.

Tabella6_abbandoni_volontari

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