«Non ci sono i tempi per rifare subito il bando, stiamo però studiando tutte le soluzioni possibili per salvaguardare il principio della sentenza e dal'altra parte consentire ai vincitori del bando di partire». Lo ha confermato ieri a Radio Popolare Giovanni Grasso, portavoce del Ministro Riccardi.
Grasso ha precisato come, di fronte alla sentenza di Milano, «l'Ufficio nazionale del servizio civile è stato obbligato in un certo senso a sospendere le partenze e a fare ricorso, non contro l'ammissione degli stranieri nel servizio civile, che è una cosa a cui il Ministro non è contrario in linea di principio, ma sulla parte che ci chiede di annullare il bando, proprio per consetire intanto ai giovani di partire». Nella trasmissione (dal 43'45"") era stata intervistata anche Giulia Angeletti, volontaria selezionata dalla Focsiv che sarebbe dovuta partire il prossimo 1 febbraio per Quito, in Ecuador. «Siamo solidali verso il ricorso, che però ha bloccato il servizio civile», ha subito specificato. «Abbiamo scritto a Riccardi per chiedere il ritiro del ricorso – ha proseguito -. Spero ancora di partire in febbraio, perchè noi abbiamo anche una vita, e 2-3 mesi di sospensione sono gravi per noi giovani perchè sono improduttivi. E' un danno davvero enorme». Ma da parte del Ministero si provano a rassicurare i volontari: «Abbiamo avuto oggi (ieri, ndr) una riunione di due ore dei nostri uffici giridici. Ci stiamo sopra, lo posso dire ai volontari – conclude Grasso -, per cercare qualunque tipo di soluzione legale per risolvere questa cosa e vedere di far partire i ragazzi». Che ci fosse ancora da aspettare lo si era capito anche dalla riunione che si è svolta ieri in mattinata tra il Ministro Riccardi, la coordinatrice nazionale della commissione Politiche Sociali, Lorena Rambaudi, e una delegazione degli assessori regionali con deleghe sociali. «Sul servizio civile e sul blocco degli avvii dopo la recente sentenza del tribunale di Milano sul possesso della cittadinanza italiana quale requisito di selezione dei volontari, non sono però ancora trapelate le decisioni del Ministro che è al lavoro per risolvere la questione», ha dichiarato Rambaudi in un comunicato.