La domanda, più o meno esplicita, che stava dietro la Tavola rotonda "Quale riforma per il Servizio Civile Nazionale: proposte a confronto", promossa ieri dal Ministro per la Cooperazioneinternazionale e l'Integrazionecon delega, Andrea Riccardi, e dall'Unsc, era una: "Come salvare il servizio civile nazionale?". Alcune risposte si è provato a darle, ma tutte interlocutorie, e con nessuna certezza su nuovi stanziamenti al fondo nazionale e sui tempi della riforma del servizio civile.
Il Ministro Riccardi nel suo intervento ( leggi qui tutto in PDF) ha esordito ricordando il suo «allarme lanciato, qualche giorno fa, sulla carenza di fondi conseguente ai tagli che sono stati apportati, che potrebbero mettere in crisi l’intero sistema» e la sua «personale convinzione circa la significatività dell’esperienza del Servizio Civile Nazionale che, come ho già avuto modo di dire, intendo salvaguardare». «Ritengo paradossale – ha proseguito – che questa straordinaria esperienza italiana, che è stata analizzata e posta tra le buone pratiche, in numerosi studi comparati a livello europeo, proprio per la capacità di inserire i giovani nel vivo della società italiana, possa essere messa in crisi». E dopo averne ricordato le tappe più significative e il suo valore per i giovani e la società, Riccardi ha elencato le cifre della crisi del servizio civile: «Gli stanziamenti in soli 5 anni sono diminuiti passando dai 296 milioni di euro, per l’anno 2007, ai 68,8 milioni di euro per l’anno in corso. Di conseguenza – precisa – , l’avvio al servizio dei volontari selezionati per il bando 2011 e avviati al servizio nell’anno 2012, comporta non solo l’utilizzazione dell’intero stanziamento dell’anno in corso, ma anche l’impegno di 40 dei 76 milioni di euro previsti per il 2013. E’ chiaro che, se tale limitazione divenisse la norma significherebbe limitare non poco la portata innovativa del Servizio Civile che si caratterizzerebbe sempre più come un’offerta rivolta solo a pochi». «Ultimamente – ha proseguito ancora citando i vari contributi che gli sono arrivati in questi mesi – è stata posta la questione dell'accesso per gli stranieri al Servizio Civile, che non può non trovarmi d’accordo, proprio per l’opportunità di creare percorsi comuni di incontro e di conoscenza ma, come ho avuto modo di spiegare, è necessaria una normativa chiara, che ci dia la possibilità di operare in piena trasparenza, garantendo gli interessi di tutti, italiani e stranieri». Il Ministro ha chiesto quindi di allargare lo sguardo alle altre esperienze europee. «La proposta di istituire un servizio civile europeo – ha ricordato – è stata lanciata dall’Italia nel mese di maggio 2010, nell’ambito della ricerca effettuata durante lo svolgimento del progetto “Amicus: Un Servizio Civile per l’Unione Europea”. Su questa proposta il precedente Governo aveva avviato contatti con la Francia al fine di creare sinergie in seno alla Commissione. Tale ipotesi resta sullo sfondo ed è da costruire. Nell’immediato, è possibile per il nostro Paese inserirsi nello scambio di giovani in
Servizio Civile, attualmente già esistente tra Francia e Germania. Tale operazione può essere effettuata a legislazione invariata, ed anche di questo sarebbe utile discutere». In conclusione per Riccardi «è opportuno che si crei un tavolo serio, in cui si discuta su come finanziarie il servizio civile, dove ognuno si prenda le proprie responsabilità». «Non voglio sia uno sgocciolìo di esperienze – precisa -. Dobbiamo scegliere se credere o no in questa istituzione, e la responsilità è di ognuno di noi».«E' una battaglia culturale da vincere – conclude – , non crediamo di avere solo la posizione vera e giusta, ma dobbiamo guadagnare la maggioranza delle posizioni. Non vogliamo essere vecchi combattenti, ma voglia conquistare il sentire del Paese ad una esperienza che pensiamo costruttiva per il Paese».
Completamente di accordo con questo articolo. Stesso in questo periodo difficile dovuto alla crisi economica, il servizio civile è a preservare. Bisogna sapere custodire le nozioni e valori culturali che sono i fondamenti del nostro paese.