Tavola rotonda: la voce dei giovani in servizio civile

Al Governo chiedono attenzione non solo per sè, ma per tutto il Paese. E ribadiscono il valore di un servizio civile nazionale, strumento di “difesa della patria” con attività non armate e nonviolente, per il quale non possono «tollerare 23 miliardi per il servizio militare e zero per il Servizio civile. I 90 milioni di euro per i cacciabombardieri e zero per l’educazione dei giovani, per altro stabilita a livello costituzionale». Sono i giovani del servizio civile, che con Silvia Conforti, Rappresentante nazionale, hanno portato ieri a Roma il loro contributo alla Tavola Rotonda su "Quale riforma per il Servizio Civile Nazionale: proposte a confronto", e rilanciato la loro Campagna “SOS SCN: io SOStengo il Servizio Civile Nazionale”.


«Non dimentichiamo – ha ricordato Conforti – che ancora oggi vogliamo e pretendiamo di poter scegliere di difendere la Patria in modo alternativo. Cancellare il fondo, azzerarlo completamente, credo che discrimini tutti quei giovani che vogliono impegnarsi, ma senza prendere armi in mano». E sulla questione della "nazionalità" del servizio civile, la Rappresentante nazionale chiede di non «creare un distacco tra i giovani proprio con il Servizio civile, quando invece tutta l’Europa sta abbattendo i propri confini. Una gestione nazionale ha creato e continua a creare, invece, il giusto equilibrio facendo da filo conduttore tra tutti i progetti, prevedendo degli elementi in comune, i quali danno l’idea al volontario di un Paese che non ha più confini territoriali. Non si può e non si deve tornare indietro!». In questo senso non andrebbe sottovalutata «l’esperienza della Rappresentanza, momento forte di democrazia tra i delegati e Rappresentanti di tutte le Regioni, che quasi quotidianamente sono in contatto per scambiare opinioni, valutazioni, e proposte da portare nella Consulta nazionale del servizio civile». Infine il richiamo alla Campagna in difesa del servizio civile, lanciata dalla Rappresentanza nei giorni scorsi, nella quale si chiede, tra le altre cose, la "riforma della legge 64/2001, mantenendo al centro la finalità di educazione e formazione alla cittadinanza attiva", la "definizione dello status del volontario" e l'ideazione "dell’albo dei volontari del servizio civile". Leggi tutto l'intervento di Silvia Conforti qui in PDF.

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