Fare “servizio” nella Protezione civile

Protezione_civilePrevista nella legge 64/2001, la protezione civile è uno dei settori di impegno del servizio civile che coinvolge storicamente un numero basso di giovani, appena il 2% di volontari avviati ogni anno, ma non per questo è meno importante. E in occasione proprio del nuovo bando nazionale di servizio civile, che scade il prossimo 21 ottobre, Titti Postiglione, Responsabile dell'Ufficio Volontariato, formazione e comunicazione del Dipartimento della Protezione civile, ci spiega le loro proposte specifiche in questo ambito.


«I progetti che il Dipartimento ha presentato per l'anno 2012 – spiega Postiglione – si inseriscono in un più ampio programma di attività e azioni nel settore della prevenzione, della riduzione dei rischi (idrogeologici e antropici, sismico e vulcanico) e della comunicazione e diffusione della cultura di protezione civile». Nel dettaglio, si va dal progetto dedicato alla prevenzione dei rischi idrogeologici e ambientale, con i giovani impegnati anche nelle attività previste per il rischio incendi boschivi, a quello sulla riduzione del rischio sismico e vulcanico in Italia, con due diverse linee di attività legate rispettivamente alla "microzonazione sismica" e alla conoscenza dei modelli di intervento in ambito vulcanico. «Un progetto poi – ci dice la Responsabile dell'Ufficio Volontariato – farà riferimento ad un piano di comunicazione mirato a diffondere la conoscenza del Sistema di Protezione Civile e la consapevolezza dei rischi che caratterizzano il nostro territorio tra diverse categorie di soggetti: regioni, enti locali, cittadini, operatori, studenti, anche con strumenti multimediali». Ma come si inseriscono questi progetti nel lavoro ordinario del Dipartimento? «I progetti di servizio civile – ci risponde – si inseriscono pienamente nelle nostre attività ordinarie, in quanto i nostri volontari collaborano direttamente con i funzionari del Dipartimento. E' per questo infatti che, nella fase iniziale di avvio al servizio dei volontari, il Dipartimento dedica 3 settimane per l’accoglienza e la preparazione dei volontari all’inserimento all’interno della struttura e dei servizi del Dipartimento». Infine non manca un consiglio per i giovani interessati: «Cercate di vivere pienamente l'esperienza del servizio – conclude Titti Postiglione, sfruttate ogni momento e siate propositivi e partecipativi». 

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