Il servizio civile e la Difesa civile non armata e nonviolenta

C'è ancora tempo una settimana, fino alle ore 14:00 del 28 settembre prossimo, per partecipare al bando speciale di servizio civile (per 6 posti in Albania) nel progetto sperimentale di Difesa civile non armata e nonviolenta (DCNAN), denominato “Caschi Bianchi: oltre le vendette”. E' la prima sperimentazione in Italia su questo tema e per questo abbiamo sentito Pierluigi Consorti, presidente del Comitato nazionale per la DCNAN, che ha seguito e promosso questo progetto.


«Si tratta della conclusione di un lavoro di anni», esordisce Consorti. «Siamo riusciti a rompere le resistenze ed avviare un progetto essenziale per dimostrare la centralità della Dcnan per il servizio civile». «Purtroppo – prosegue -, a causa del basso investimento economico, la sperimentazione è quasi simbolica. Ma le caratteristiche del progetto so tali da sperare in una sua ripetibilità. Anzi, speriamo di individuare criteri che potrebbero caratterizzare in futuro tutti i progetti di servizio civile nazionale, anche in Italia». E per quel che riguarda il proseguio di questa prima sperimentazione, il Presidente del Comitato si aspetta che «si possa monitorare l'esecuzione del progetto per riuscire ad individuare sia i punti deboli sia quelli di forza delle idee che abbiamo avuto, e che gli enti hanno cercato di mettere in pratica». «Il Comitato scade il prossimo 31 dicembre - ricorda – : non so quindi se saremo noi a fare questo lavoro. In ogni caso sono convinto che il futuro del servizio civile nazionale sta nel restituirgli un'identità forte, e come tale comunicabile ai giovani. Secondo me questo si potrà fare se renderemo il servizio civile nazionale sempre più legato alla Dcnan. Da questo punto di vista l'avvio della sperimentazione – conclude Consorti – è un segnale di novità e di speranza».

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